MISSIONE DELL'EDUCAZIONE

Educare la gioventù significa curare nell'oggi il domani,
curare lo spirito nella materia,
curare nella vita terrena l'esistenza dello spirito.

La Pedagogia Steiner-waldorf

Una visione completa dell'uomo

L’evoluzione della nostra civiltà ha portato al raggiungimento di meravigliose conquiste in ogni campo, al prezzo della perdita di gran parte della saggezza che ci ha sorretto e condotto nei secoli passati. Di questo molti sono consapevoli: non è pensabile oggi riprodurre le passate condizioni in cui erano trasmesse le esperienze di vita, la società è talmente mutata che solo un impulso cosciente che afferri l’intero individuo può ridare un efficace rapporto con le attuali e future realtà materiali e sociali.

Perciò, nell’educare dobbiamo favorire lo sviluppo della volontà e della sfera emotiva per fornire gli strumenti indispensabili a costruire un germe di saggezza di vita individuale.

 

La prima condizione per liberare, stimolare e favorire la gioia dell’azione, la spontaneità dei sentimenti, la curiosità della scoperta è la presenza di educatori che abbiano sviluppato il più possibile tali qualità in un costante lavoro di autoeducazione.
L’insegnante deve essere disponibile a mettersi in gioco per ricostruire a nuovo tutto ciò che viene portato nell’insegnamento, basandosi su una diversa antropologia e assumendo un atteggiamento artistico sia nei rapporti con gli alunni, sia nella rielaborazione delle materie d’insegnamento.
Ma ciò che viene trasmesso e dura nella coscienza degli allievi non è principalmente “cosa” si insegna, ma eventualmente “come” si insegna e soprattutto “chi” insegna.
Sempre più occorrerà sviluppare un’arte di educare che non dipenda da metodi, piani di studi o stili, ma che, attraverso un cammino di evoluzione interiore, porti l’educatore a sviluppare nuovi talenti e nuovi istinti.
L’attuale momento storico richiede un grande senso di responsabilità nei confronti del mondo dell’infanzia. Il binomio educazione-istruzione è spesso messo in crisi dalla facilità con cui possono essere acquisiti i “saperi”, spesso senza un nesso con lo sviluppo di una sana moralità. Le persone più sensibili sentono la necessità di una pedagogia non escogitata, ma basata su un’antropologia vivente, ovvero sulla coscienza delle tappe evolutive che il bambino, poi ragazzo, attraversa nei primi tre settenni di vita.
La visione del mondo alla base di tale arte pedagogica guarda alla armonica unione delle tre sfere nelle quali operano la scienza, l’arte e la religione, ed alla nascita di una cultura che ponga al proprio centro l’uomo responsabilmente attivo nei tre campi, e non eccessivamente specializzato o scisso.

 

L’azione pedagogica non vuole pertanto esaurirsi nell’ambito prettamente scolastico, ma prosegue e si amplifica nella vita sociale, perché si propone di formare individui attivi e partecipi alla vita dei propri simili. La cura e lo sviluppo dell’unicità di ciascun essere umano, rispettoso dell’essere altrui e di sé, apre la strada verso la realizzazione dell’uomo che pone principi etici alla base del suo agire .
La pedagogia Steiner-Waldorf riesce ad essere presente in tutti i continenti e presso tutti i popoli della Terra perché propone un’immagine universale dell’uomo, che va al di là delle differenze di etnie, di religioni, di costumi. La libertà di insegnamento che ne sta alla base non vuole essere l’espressione di un libero arbitrio del singolo ma è la risultante di una elaborazione continuativa sia individuale che collegiale delle basi antropologiche e della didattica che da esse consegue.


L’impegno profuso dai partecipanti nel progetto pedagogico diviene l’elemento sostanziale capace di tenere insieme una comunità scolastica nella quale venga preparato il futuro, partendo dalla realtà d’oggi.

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